03 Lug 2009
“Un provvedimento che apre una ferita profonda nel nostro ordinamento giuridico e, soprattutto, nella nostra democrazia, comprimendo gli spazi di libertà”. È questo il commento delle segretarie confederali della Cgil, Vera Lamonica e Morena Piccinini, dopo il via libera del Senato al ddl sicurezza.
Il provvedimento, spiegano le due dirigenti sindacali, “così come è stato approvato, si dimostra vessatorio e razzista: l’introduzione del reato di clandestinità, oltre ad essere una vera assurdità giuridica, obbliga i medici alla denuncia e condanna gli immigrati alla clandestinità: un vero e proprio stravolgimento della cultura giuridica del nostro paese, che per rispondere ad un furore ideologico calpesta l’umanità”.
Così come, aggiungono Lamonica e Piccinini, “è un falso accertato che questa legge aumenterà la sicurezza quando, contemporaneamente, alle forze dell’ordine vengono decurtati i fondi. E non saranno certamente le ronde, che prefigurano una inaudita e anticostituzionale privatizzazione della sicurezza, a rendere i cittadini più sicuri. Si può dire che da oggi – concludono le segretarie confederali della Cgil – il paese è meno libero e più insicuro”.