09 Mar 2023 fp, giustizia, mobilitazione,
Considerata l’assoluta assenza di riscontro alle molteplici richieste di confronto, avanzate dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, anche al Ministro della Giustizia, facendo seguito allo stato di agitazione del personale indetto nel mese di settembre 2022, i sindacati terranno un sit in nazionale di protesta domani venerdì 10 marzo 2023 dalle ore 12 alle ore 15 nelle adiacenze del Ministero della Giustizia, presso piazza Cairoli a Roma.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil-Pa hanno chiesto più volte di calendarizzare una serie di incontri per superare lo stallo causato dall’immobilismo dei vertici del Ministero della Giustizia su questioni che ledono fortemente i diritti dei lavoratori e le prerogative sindacali, lanciando un grido di allarme su un sistema che rischia di collassare a fronte di innumerevoli criticità. Ma, ad oggi, non solo non è stata presa alcuna iniziativa da parte dei vertici del Ministero, ma non si capisce neanche quale sia il progetto che si vuole perseguire.
Anche a Modena le situazione degli enti della Giustizia rispecchia il panorama nazionale.
I sindacati rivendicano misure volte innanzitutto a migliorare i servizi. A seguire le principali richieste.
La costruzione di un corretto sistema di relazioni sindacali per affrontare in tempi accettabili tutte le questioni che riguardano l’organizzazione del lavoro, i diritti e la retribuzione del personale.
L’ampliamento degli organici di tutti i dipartimenti (DOG, DAP, DGMC ed Archivi Notarli) e di un piano straordinario di assunzioni di personale delle funzioni centrali e della Dirigenza, anche attingendo alle graduatorie vigenti e stabilizzando tutto il personale precario, per far fronte alla cronica carenza di personale che rischia di paralizzare le attività necessarie per il funzionamento della macchina amministrativa della Giustizia e dell’esecuzione penale interna ed esterna.
L’attuazione delle procedure di digitalizzazione e smaterializzazione, tra l’altro previste dal Pnrr, che sta rallentando i processi.
L’apertura di un tavolo di confronto per la definizione del contratto integrativo, per la determinazione delle famiglie professionali, per il completamento delle procedure per l’attribuzione delle progressioni economiche già definite alla data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale e le progressioni tra le aree in applicazione dell’art.18 del Ccnl 2019/2021 Funzioni Centrali.
Il pagamento del salario accessorio 2019 (fondo di sede) al personale in servizio presso gli archivi notarili e di quello 2020 e 2021 a tutti i lavoratori della Giustizia, nonché l’apertura del tavolo negoziale relativo al pagamento del salario accessorio degli anni 2022 e 2023.
Lo sblocco delle progressioni economiche orizzontali del personale di tutti i dipartimenti ferme al 2019 la cui ipotesi di accordo è già stata certificata.
Lo sblocco delle carriere (passaggi giuridici dentro e tra le aree) del personale di tutti i dipartimenti attraverso l’integrale applicazione degli accordi già sottoscritti (tra questi l’accordo siglato il 26 aprile 2017 presso il DOG e l’ipotesi di accordo sulle progressioni economiche firmato l’11 luglio scorso) e delle norme di legge (art.21 quater per contabili, assistenti informatici e linguisti).
Il personale della Giustizia è stanco di essere considerato il fanalino di coda delle amministrazioni pubbliche dello Stato.
Chiediamo ai vertici del Ministero di affrontare celermente le questioni aperte che interessano i dipendenti e di aprire il confronto con i Sindacati che li rappresentano. Per quanto sopraesposto la mobilitazione andrà avanti fino a quando non arriveranno risposte concrete per i lavoratori!
Modena, 9/3/2023