25 Gen 2011
Modena, 25 genaio 2011
Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) è uno strumento che è servito, dalla sua introduzione ad oggi, a ridurre l’area delle aziende edili non regolari. E’ servito soprattutto a beneficio delle aziende serie e regolari perché riduce la possibilità, per le imprese poco serie, di fare concorrenza sleale al tessuto produttivo sano del mondo delle costruzioni.
Ritengo quindi sbagliato l’affermazione che sarebbe “l’incubo delle imprese perché troppo complesso e assoggettato a tempi lunghi per il suo rilascio”. Veicolare questo tipo di messaggio ha un effetto negativo per un settore, quello edile, che ha bisogno, per qualificarsi ulteriormente, di migliorare la qualità intrinseca delle imprese che vi operano, cercando di limitare i fenomeni di concorrenza sleale che si insinuano attraverso l’evasione degli obblighi contributivi, previdenziali ed assicurativi. Certo non è l’unico strumento ma è uno strumento facile ed efficace, che dà un indicatore di regolarità che è il primo elemento, insieme alle competenze professionali e tecniche, per qualificare un’impresa.
Il Documento Unico di Regolarità Contributiva è rilasciato, per le imprese edili, dall’ente bilaterale Cassa Edile. La Cassa Edile di Modena è da almeno due anni che può rilasciare il documento per via telematica tramite PEC, posta elettronica certificata, tant’è che è tra gli enti bilaterali della regione che per primo sperimenterà la dematerializzazione del DURC, cioè non girerà più su carta ma per via informatica.
Purtroppo ancora troppe aziende non si sono dotate di PEC, nonostante che già da due anni la Cassa Edile di Modena ha offerto caselle certificate alle imprese che ne facessero richiesta, gratuite nella prima fase e ad un costo poco più che simbolico successivamente.
Relativamente ai tempi di rilascio, la Cassa edile di Modena è in grado di emetterli mediamente entro 15/20 giorni dalla richiesta, che potrebbero ulteriormente ridursi se INPS e INAIL rilasciassero in tempi più rapidi le informazioni richieste. La validità del documento, sia per i lavori privati che pubblici, è ormai di tre mesi, e non sarebbe corretto allungarne la validità pena renderlo di fatto inefficace.
Infine risulta quanto meno bizzarro l’esempio portato “se ad esempio uno stesso soggetto – viene detto nell’articolo a stampa di oggi – lavora per tre comuni diversi dovrà produrre tre diversi DURC…” niente di più sbagliato, intanto non è il “soggetto” a dover produrre il DURC, ma la singola stazione appaltante pubblica, il Comune in questo caso, è tenuto a richiedere il DURC alla Cassa edile del soggetto che ha vinto l’appalto e il Comune in questione, lo riceverà per via telematica presso la propria casella di posta certificata. Ciò significa che non è richiesto al soggetto di cui si parla, nessun tipo di attività burocratica per assolvere all’obbligo del DURC.
Quest’ultimo aspetto dovrebbe essere perfettamente noto al capogruppo PD in Provincia essendo la Provincia un’importante stazione appaltante che opera proprio in questo modo, oltre ad essere tra gli enti locali che hanno promosso e fortemente voluto il “Protocollo sugli appalti pubblici” rinnovato di recente, in cui il DURC, così come brevemente descritto, è uno degli strumenti previsti e ritenuti essenziali per garantirsi l’assegnazione di appalti ad aziende affidabili.
Sauro Serri, segretario generale sindacato edili Fillea-Cgil Modena