LA SENTENZA “GRIMILDE” E’ GIUSTA E PESANTE,MA PURTROPPO E’ SOLO UN PEZZO DI UNA PREOCCUPANTE PRESENZA MALAVITOSA NELL’ECONOMIA EMILIANOROMAGNOLA

29 Ott 2020 associazione mafiosa, associazione per delinquere, economia malavitosa, estorsioni, evasione fiscale, illegalità, interdittive antimafia, lavoratori irregolari, prevenzione, processo grimilde, riciclaggio, rito abbrevviato, sentenza, tavoli provinciali sulla legalità,

Il rito abbraviato del processo “Grimilde” ha portato ad una sentenza di condanne che conferma l’impianto accusatorio sulle diverse imputazioni di “associazione mafiosa”.
Viene così confermata la dura continuità col maxi-processo “Aemilia”,allargando così la triste luce sul quadro estremamente preoccupante,della crescente penetrazione della ‘ndrangheta,ed altre strutture mafiose,nel tessuto produttivo ed economico della nostra regione ; fino a coinvolgere pure alcuni pochi eletti nelle istituzioni locali.
Processi giudiziari che purtroppo confermano anche le dettagliate argomentazioni e fatti, portati dagli avvocati di Cgil-Cisl-Uil e Libera, ammessi come Parte Civile .
Nel confronto processuale abbiamo portato,come sindacato,le dure realtà ormai diffuse,di un lavoro con crescenti lesioni dei diritti fondamentali e dignità dei tanti lavoratori e lavoratrici di quelle imprese accusate e condannate. Realtà di grande sfruttamento,portando pure il caporalato nella nostra Emilia Romagna.
Il tutto nell’inspiegabile silenzio di Confindustria e rappresentanze imprenditoriali di questi territori.
Un grazie diffuso,alle preziose attività degli Organi dello Stato che colpiscono e reprimono queste attività che invadono l’economia sana e legale.
Ma guai pensare che con queste giuste sentenze si chiudano i buchi ed i danni qui portati dalle organizzazioni malavitose. Ciò rischia fortemente di indebolire la urgente e necessaria attività di prevenzione reale che deve rafforzarsi nella nostra positiva e ricca rete sociale,coinvolgendo ogni giorno le nostre istituzioni locali e le rappresentanze imprenditoriali,sindacali e dell’associazionismo culturale e del volontariato.
Purtroppo,la realtà va vista ogni giorno,letta e compresa per poi organizzarsi. Ogni giorno,banalmente,basta sfogliare la rassegna stampa che racconta delle nostre province. Oggi?
Vediamo alcuni titoli odierni un pò sconcertanti e che ci riguardano : “Sentenza Grimilde,il lavoro sfruttato è ancora una realtà” ; “Società satelliti e frode fiscale :maxisequestro di 8 milioni” ;
“Estorsione e usura,arrestati sei membri del clan” ; “La mafia pugliese arruola due imprenditori” ; “Frodi per fondi europei ed estorsioni” ; “Operazione antimafia con 4 arresti in Romagna”.
Ieri ? La stampa riportava i dati ufficiali sulle attività criminali -provincia per provincia- emessi dal Dipartimento Interforze presso il Ministero Interno.
Nella triste classifica generale fra le 106 province italiane,ne vediamo tre delle nostre nei primi dieci posti ! Rimini,Bologna e Modena.
Nel complesso delle 26 specifiche “graduatorie provinciali” per le varie tipologie dei reati,guardiamo dove sono le nostre province nelle alcune più gravi e connesse alle criminalità organizzate.
Nella lista nera per “Associazione di tipo mafioso“,questo è l’ordine che vede in classifica le nostre province : FE , BO, PR, RN, FO, RA, MO, RE e PC.
Addirittura,in quella per “Riciclaggio” si vede sul podio nero,al 3°posto,Modena! In merito al “virus riciclo” c’è poi da sudare leggendo l’ultimo report di UIF-Banca d’Italia che riporta le segnalazioni ricevute nel 1° semestre 2020 – in pieno virus Covid- sulle operazioni di sospetto riciclaggio. L’Emilia Romagna è la 6° regione in Italia ma la 3° su tutto il centro nord,con ben 3.484 segnalazioni raccolte nei primi sei mesi di quest’anno : venti ogni giorno,domenica compresa!
I settori produttivi più coinvolti, lo dice la Banca d’Italia, sono: industria, edilizia, agricoltura, commercio e servizi.
Così come nella lista provinciale sui reati di “Estorsioni” , Bologna è al 4° posto ; ed in quella di “Associazione per delinquere“,al 2° posto c’è Rimini !

Sorprende inoltre vedere,nell’ultimo Report DIA-Antimafia,il grave coinvolgimento della nostra imprenditoria in regione,con le troppe “interdittive antimafia” . Dopo Sicilia, Calabria e Campania – capitali di Cosa Nostra,’Ndrangheta e Camorra – c’è in primis la Lombardia e subito dopo le nostre ditte emilianoromagnole! Nel silenzio di Confindustria.

Infine,la nostra “Evasione Fiscale” ? Se pensiamo allo storico contributi europeo,record per l’Italia,di ben 209 miliardi a sostegno della ricostruzione post Covid,ci accorgiamo che con la nostra maxi evasione fiscale di ben 108 miliardi ogni anno rubati allo Stato e a chi lavora,in soli due anni i nostri evasori si mangiano il maxi contributo EU!
Questo dell’evasione fiscale,è un antico e radicato maxi virus anche qui da noi in regione…e troppo poco curato.
Un prezioso Report ricevuto dal Comando Generale della G.d.F. nazionale,certifica infatti che in Emilia Romagna siamo la 5° regione per “evasori totali scoperti“,con BO al primo posto,seguita da FO e Modena. Siamo però la 2° regione per “lavoratori irregolari scoperti” , con Modena sul podio,seguita da FO e RA ! e siamo la 3° regione per le “ditte che evadono IVA“,con il peggio nella provincia di Modena e poi RE e FE !

Un quadro regionale quindi pesante,con pezzi crescenti di imprenditoria ed economia che cedono o collaborano con le irregolarità del lavoro e/o l’illegalità economica,favorendo il radicamento malavitoso. L’Emilia R. però è ancora un territorio con tessuto istituzionale,sociale,culturale ed economico,prevalentemente sano e democratico. Da qui bisogna far partire una forte ed urgente attività di prevenzione contro le troppe illegalità. Concretamente,e senza tanti facili bla-bla demagogici.
Ad esempio e concretamente…e con urgenza ? I Tavoli regionali e sopratutto provinciali sulla legalità e contrasto alle infiltrazioni – con Prefetti, Comuni, Sindacati, rappresentanze Imprese – devono occuparsi di questo quadro di economia troppo evasiva ed irregolare,per valutare in ogni territorio i settori economici, produttivi e professionali più esposti e coinvolti nelle irregolarità. Ovvio, ogni provincia ha le sue specificità, forze e debolezze che vanno ben conosciute per contrastare il male, con efficacia e coinvolgimento sociale…e governare così la straordinaria fase di rischi, già ben visibili, delle soluzioni malavitose che accompagnano le distruzioni portate dalla pandemia.

Franco Zavatti, Cgil Modena / del Coordinamento Legalità Cgil regionale

 

Modena, 29/10/2020

 

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