19 Giu 2020 coronavirus, salute sicurezza, smart working, telelavoro,
La forma di lavoro a distanza svolta durante il periodo di emergenza, con la permanenza obbligata a casa dei cittadini per il contenimento del contagio da Coronavirus, può essere definita un modello “ibrido” tra il lavoro agile e il telelavoro. Questa particolare modalità di esecuzione della prestazione lavorativa adottata per fronteggiare l’epidemia, per molte attività lavorative pubbliche e private, anche in assenza degli accordi individuali previsti dalla legge, ha coinvolto una platea di lavoratori e di professionalità molto ampia, superando il vincolo della concessione della strumentazione tecnologica e informatica fornita dal datore di lavoro. Questa applicazione del lavoro a distanza, non esente da spunti critici già dai primi mesi di adozione, può essere adesso oggetto di riflessioni più approfondite per un ripensamento del lavoro in uno scenario nuovo, tenendo conto dei contesti produttivi e dello sviluppo tecnologico.
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