21 Nov 2025 assunzioni, filctem, interinali, livanova, livanova-sorin group, mirandola, nidil, stabilizzazioni,
La Rappresentanza Sindacale Unitaria (Rsu) delle lavoratrici e dei lavoratori di Livanova e quella delle lavoratrici e dei lavoratori delle agenzie interinali presenti nello stabilimento di Mirandola, congiuntamente con i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Nidil Cgil di Modena, esprimono piena soddisfazione per le nuove assunzioni che verranno fatte da Livanova.
Verranno effettuate 150 assunzioni nel corso del 2026 seguendo il criterio dell’anzianità di servizio maturato con l’agenzia interinale, impiegando con contratti a tempo indeterminato alle dirette dipendenze di Livanova il personale già presente con contratti di lavoro in somministrazione.
Queste nuove assunzioni da parte della multinazionale del biomedicale rappresentano un ulteriore risultato che si affianca alle quasi 200 assunzioni a tempo indeterminato negli ultimi 3 anni da parte di Livanova di lavoratrici e lavoratori precedentemente assunti dalle Agenzie Interinali.
Centinaia di contratti a tempo indeterminato direttamente con Livanova sono il risultato degli importanti accordi aziendali sottoscritti da Filctem Cgil e Femca Cisl che portano la multinazionale del biomedicale ad assumere direttamente chi ha la maggior anzianità aziendale tramite somministrazione. Proficue relazioni sindacali che hanno consentito due anni fa di eleggere anche 9 Rsu Nidil Cgil.
“Con questo passaggio a tempo indeterminato si riconosce un patrimonio di competenze fondamentale. Sono le lavoratrici e i lavoratori che grazie al loro lavoro hanno reso possibile l’odierna crescita aziendale – affermano Lisa Vincenzi (Filctem Cgil), Alberto Suffritti (Femca Cisl) e Alessandro Fili (Nidil Cgil) – La loro assunzione diretta riconosce il valore espresso in questi anni, garantendo all’impresa personale già formato ed esperto”.
L’esempio di Livanova dovrebbe essere la condizione minima per garantire l’abbattimento di quella precarizzazione frutto delle dinamiche di un mercato del lavoro in progressivo peggioramento.
“I risultati odierni – continuano i sindacalisti di Cgil e Cisl – dimostrano che la qualità del lavoro è un fattore di competitività, non un costo. Abbiamo costruito un sistema dove i diritti crescono insieme ai volumi produttivi. Questo smentisce la narrazione secondo cui per essere competitivi serva precarietà. Al contrario: stabilità e tutele creano un ambiente in cui l’azienda può investire e prosperare”.
Mirandola (Modena), 21/11/2025

