08 Mag 2009
E’ vero che i musulmani obbligano le loro mogli a portare il velo?
E’ vero che le suore non sanno cos’è la vita?
E’ vero che gli stranieri non si vogliono integrare e ci vogliono imporre le loro tradizioni?
E’ vero che le donne dell’est vengono per sposarsi con gli italiani?
E’ vero che i meridionali sono pigri e vorrebbero farsi assistere dallo Stato?
E’ vero che nei ristoranti cinesi cucinano i gatti e te li fanno mangiare con le mandorle?
E’ vero che i matrimoni misti non funzionano?
Sabato 9 e domenica 10 maggio, in Piazza Grande, dalle 15 alle 18, con i libri della Biblioteca Vivente sarà possibile togliersi queste curiosità e tante altre.
“La donna col velo”, “La suorina”, “Il gay”, “La ristoratrice cinese” sono solo alcuni dei libri che sarà possibile consultare. Prenderne in prestito uno significa prendere in prestito un pregiudizio e guardarlo in faccia. La Biblioteca Vivente è infatti uno strumento ideato per rompere stereotipi e diffidenze, promuovendo la conoscenza e il dialogo. Funziona come qualsiasi altra biblioteca. Si va, si sfoglia il catalogo e si sceglie un titolo. I libri sono persone in carne ed ossa, disposte a raccontarti la propria storia e a rispondere a domande e curiosità.
L’idea originale nacque nel 2000 presso la organizzazione danese “Stop alla Violenza”. La metodologia venne in seguito sviluppata dal Centro Europeo dela Gioventù di Budapest e la Biblioteca Vivente è divenuta parte del programma per l’educazione ai diritti umani del Consiglio d’Europa.
A Modena è organizzata nell’ambito di Ethicae dal Punto d’Ascolto Antidiscriminazione del Comune di Modena in collaborazione con Arci Milinda e il Centro Servizi per il Volonariato.
La locandina: