06 Set 2022 banca d'Italia, cgil modena, emilia romagna, modena, money transfer, paradisi fiscali, riciclaggio, Uif,
Il culmine estivo ci ha portato anche i dati preziosi e preoccupanti della UIF-Banca d’Italia, relativi alle segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio, raccolte ed elaborate nell’appena trascorso 1° semestre 2022. Riciclaggio economico che da tempo vede la nostra Italia ai primi posti neri in Europa.
Questo prezioso lavoro UIF, offre un quadro che dovrebbe favorire e spingere la nostra società civile ed in primis le istituzioni, ad agire con più efficacia ed urgenza per ostacolare e prevenire questo crescere dell’economia illegale, malavitosa e sempre più soggetta alle ingerenze e agli investimenti mafiosi.
Uno scorso semestre che ha ancor più vissuto questo gravissimo reato, con pezzi della nostra imprenditoria sempre più incline alle truffe fiscali, al lavoro nero, ai traffici stranieri, alle fatturazioni fasulle…rigonfiando così “fondi neri” che poi si “recuperano” col riciclaggio.
Un 1° semestre ’22 che ha fatto raccogliere a UIF-Banca d’Italia ben 74.233 segnalazioni, con un incremento nazionale di circa il 6% rispetto all’anno precedente e con un pacco di denaro sporco di ben 48 miliardi. Segnalazioni purtroppo fondate e concrete se, da quel numero sopracitato, ben 72.658 sono poi state “trasmesse agli Organi Investigativi”!
Un’attività di forte prevenzione, diretta dalla UIF e con la “collaborazione dovuta per legge” dai segnalanti in ogni territorio nazionale, a partire dalle agenzie bancarie, postali ed assicurative e, sempre più necessariamente, dai consulenti e professionisti perché sempre più coinvolti nel dirigere tecnicamente le operazioni di riciclo volute dalle imprese. L’unica professione che sfugge a questo dovere di segnalare è ancora quella degli avvocati: delle 74.233 segnalazioni nazionali, solamente n°13 (tredici) provengono dai legali d’Italia!
E a casa nostra?
– Dall’Emilia Romagna, nel 1° semestre di quest’anno, sono partite n°4.603 indicazioni di riciclaggio: 25,6 ogni santo giorno, cioè più di una ogni ora che passa.
Però, e questa è una buona notizia, rispetto al 1° semestre dell’anno scorso, registriamo un calo regionale di circa 300 segnalazioni, pur restando l’Emilia Romagna la 5° regione dopo Lombardia, Lazio, Campania e Veneto.
– Sconcerta però il duro dato modenese. Dopo le 1.055 pratiche partite da Bologna segue Modena con 784, al secondo posto tra le nostre province regionali. Siamo però la prima provincia se si rapporta il n° delle segnalazioni rispetto alla popolazione abitante nelle province: Modena al 1° posto nero, seguono Bologna e Reggio Emilia.
– C’è però un altro dato modenese ancor più preoccupante. Dalle tabelle UIF, si vede che il calo emiliano-romagnolo è dovuto al calo in ben 7 nostre province, col triste contrasto di Modena che porta una crescita dei fascicoli sul riciclaggio di un incredibile +21,17%! Segue Piacenza con un +15%.
– Le nostre province regionali sono inoltre tra le più “rosse”, cioè peggiori, nella mappatura del traffico finanziario illecito verso i cosiddetti “Paesi Paradisi Fiscali” (vedi allegato). Un traffico illegale che vede sempre più coinvolte nostre imprese emiliano-romagnole, loro consulenti e professionisti, prestanome di comodo. Un dato che purtroppo trova coerenza con l’elevata esposizione dell’Emilia Romagna coi reati di “illecite esternalizzazioni e distacchi transnazionali” a carico delle imprese, come documenta l’ultimo Report dell’Ispettorato del Lavoro.
– Nonostante il dovere per legge in capo anche agli Enti Pubblici di concorrere attivamente nel segnalare le operazioni economiche sporcate dal riciclaggio, il Report evidenzia “il loro contributo ancora oggi molto/troppo limitato“. Soprattutto in questa lunga e dura fase di crisi e di avvio “degli affari legati al Pnrr”, si rende ancor più necessario che si attivino le strutture pubbliche territoriali su questa prevenzione, considerando la loro centralità nel controllo del territorio e soprattutto delle procedure per appalti, concessioni e permessi per i lavori privati.
L’ultimo dato UIF certifica, purtroppo, che in Italia nel semestre in oggetto solamente n°69 segnalazioni sono pervenute da Enti Pubblici! Di questa pochezza, solo n°12 sono inviate da Enti Territoriali. I pochissimi staff pubblici attivati per tale lavoro di prevenzione sono così distribuiti: in Lazio n° 10, poi Lombardia con n° 6 ed Emilia Romagna n° 4 !!!
Un quadro riassunto dal Report pertanto molto preoccupante e che vede le nostra economia ed imprenditoria nazionale, così come la nostra territoriale, troppo esposta agli affari malavitosi e fuori da regole e leggi. Irregolarità troppo diffuse e controlli non adeguati ed efficaci per rispondere ad una prevenzione più forte. Ma nella nostra realtà quotidiana, compresa la campagna elettorale in corso, di questa nostra fetta di economia corrotta, chi ne parla? Chi si arrabbia, chi propone ed organizza migliori reazioni ingranando una marcia in più?
Il sindacato Cgil richiama con forza e da lungo tempo, la pressante necessità di rinforzare le prevenzioni legali ed accendere fari sociali contro gli scambi economici illegali ed il lavoro nero in ogni territorio, col coinvolgimento attivo di Enti Locali, Prefetture, imprenditoria, professionisti e rete sociale.
A partire dalle nostre province e Modena in primis.
Franco Zavatti, Cgil Modena/coordinamento legalità
Modena, 6/9/2022