05 Giu 2009
Con due sentenze dei giorni scorsi il Tribunale di Parma -settore lavoro- ha ammesso a concorso pubblico a tempo indeterminato per un posto di collaboratore professionale sanitario-infermiere due lavoratrici non comunitarie di nazionalità marocchina e serba.
La causa è stata promossa e seguita dalla Funzione Pubblica Cgil e dall’ Ufficio Immigrati Cgil della Camera del Lavoro di Parma contro la mancata ammissione concorsuale, da parte dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma, delle lavoratrici in quanto prive del requisito della cittadinanza italiana.
Le sentenze evidenziano come “il requisito della cittadinanza sia irragionevole e discriminatorio ai fini dell’accesso al lavoro allorchè si tratti di attività semplici realizzate dal p.a. Nei suoi momenti meramente operativi; il requisito della cittadinanza può essere invece validamente richiesto solo in quanto riferito allo svolgimento di attività comportanti l’esercizio di pubblici poteri o di funzioni di interesse nazionale…”.
“In un Paese nel quale vengono approvate dal Parlamento leggi discriminatorie nei confronti degli immigrati”, commenta il segretario regionale FP Cgil dell’Emilia Romagna Marina Balestrieri, che ha segnalato le due sentenze, “e si attuano politiche governative volte all’esclusione e all’espulsione, il risultato raggiunto deve essere valorizzato appieno in quanto vi è l’affermazione del diritto al lavoro e all’integrazione”