RAPPORTO ANNUALE DELL’OSSERVATORIO REGIONALE SUGLI APPALTI PUBBLICI. UN PESANTE MALLOPPO CHE DICE MERITI E PROBLEMI

18 Dic 2018 cantieri edili, centrali uniche di committenza, elenco di merito imprese, massimo ribasso, offerta economicamente più vantaggiosa, opere pubbliche, osservatorio regionale appalti, rating di legalità, servizi pubblici, sicurezza, stazioni appaltanti pubbliche, subappalti, testo unico appalti e legalità,

Un Rapporto annuale pesante e nutrito – di ben 445 pagine e tabelle – dell’Osservatorio Regionale sugli appalti pubblici di lavori/cantieri, servizi e forniture in Emilia Romagna, riferito all’attività svolta nell’intero 2017.

Un lavoro prezioso che andrebbe ben studiato per valutare le tendenze “post crisi” (!?) dell’insieme dei contratti pubblici nei nostri territori, i punti di forza e, sopratutto, le criticità procedurali che si riconfermano, osservandole alla luce degli stimoli indicati dal Testo Unico regionale sulla legalità economica e del successivo Protocollo, sottoscritto proprio un anno fa, da Cgil-Cisl-Uil ed Associazioni dei Comuni e Province (Anci-Upi) della nostra regione, sul rafforzamento di legalità e trasparenza.
Un Report che spinge a concreti confronti ed accordi provinciali fra istituzioni e parti sociali, per migliorare l’attenzione sul “pezzo” delicato degli appalti pubblici.

In Emilia Romagna:

  • Sono stati posti a gara 1,41 miliardi in cantieri per lavori. Rispetto all’anno prima, il numero di lotti è cresciuto del 2,2% , ma con un calo del 13,3% del valore.
    Si tratta di nuove costruzioni, manutenzioni, ristrutturazioni e restauri…
    Crescono gli importi nelle province di Modena, Ravenna, Piacenza, Reggio, ma sono in calo più forte a Forlì-Cesena, Bologna, Ferrara e Parma.
  • I contratti per importanti e basilari servizi pubblici territoriali – come trasporto, assistenza, istruzione, mense, pulizie, ecc… – crescono in numero del 2% ( complessivi 5.597) con un incremento del valore del 37%, per complessivi 4,8 miliardi.
    Calano le province di Piacenza, Ravenna e Ferrara. In forte crescita Modena, poi Rimini e Bologna.
    Positivamente, cresce il numero e l’entità dei servizi affidati in base a predefinite “Convenzioni e Accordi quadro“, con così maggiore trasparenza e possibili risparmi.
  • I contratti pubblici per le forniture – apparecchiature, prodotti sanitari, energia e combustibili, ecc… – per acquisti diretti o da convenzioni, sono cresciuti in numero e, sopratutto, in valore per circa il 90% come media regionale, col calo però di Modena, Rimini e Ravenna.

Una sintesi del quadro regionale sull’andamento degli appalti pubblici, che ci ripropone riflessioni ed azioni incisive per migliorare la trasparenza e regolarità nell’affidamento e controlli sui lavori/cantieri, servizi e forniture.
In particolare, lo stesso accordo fra Sindacati-Anci/Comuni-Upi/Province, spinge per :

  1. Scegliere “per l’aggiudicazione degli appalti il criterio selettivo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, anzichè il massimo ribasso“.
    Ma il Report regionale 2017 certifica invece una tendenza ancora divergente, seppure in miglioramento rispetto all’anno precedente.
    Lavori aggiudicati al 72% col “prezzo più basso” per un valore del 27,8% del totale. Il 52% del valore è affidato col sistema “offerta più vantaggiosa”. Per il restante 20% del valore totale assegnato “…le Amministrazioni NON indicano il criterio utilizzato”!
    I ribassi in gioco nei lavori in appalto hanno una media del 17,1% ma con punte strane ed eccessive del 26% per le opere edili e del 21,8% nella produzione di energia.
    E che pensare dei ribassi del 36% per edilizia a Piacenza? Del 35,6% per edilizia residenziale a Bologna? Del 30,9% per smaltimento rifiuti a Parma? Per l’energia del 52% a Piacenza, 31,9% a Ravenna e 30,5% a Reggio E. ??
    I ribassi più “bassi e normali” si riscontrano per i lavori in provincia di Modena col 13,3% e Forlì col 14,7%.
  2. Impegno più stringente delle nostre pubbliche amministrazioni per ridurre il troppo esteso numero delle “Stazioni appaltanti“, promuovendo la “costituzione di Centrali Uniche di committenza“, superando l’attuale eccessiva frammentazione.
    Nel medesimo territorio, la eccessiva moltiplicazione delle sedi che promuovono appalti, va ad evidente discapito della qualità dei controlli reali e non formali sui lavori, regolarità della mano d’opera, sicurezza nei cantieri, controlli dei subappalti, ecc…
    Il Report regionale si chiude con la dettagliata foto sull’eccesso delle stazioni appaltanti: ben 1.133 in regione, cioè il triplo del numero dei comuni ! Con la provincia di Bologna che ne elenca 235, Modena 145, Parma 141, Reggio 124, Piacenza 103…fino a Rimini con 75.
  3. Subappalti nei lavori e Piani per la sicurezza nei cantieri.
    Il Report riferisce che i “subappalti autorizzati e che sono stati comunicati all’Osservatorio regionale” negli ultimi 5 anni, ammontano al 29%, con un “…numero complessivo di 4.274 subappalti, facendo registrare una media di 3/tre subappalti per lavoro ultimato…”.
    Molto meno diffuso, e meno male, il sistema dei subappalti nei servizi pubblici assegnati: solamente 154 su 3.596 servizi monitorati.
    Sono invece in crescita positiva gli oneri per l’attuazione della sicurezza.
    Nell’anno considerato, sono stati impegnati 31,3 milioni regionalmente, con la provincia di Bologna a 5,1 milioni di euro. Modena con 4,99 milioni, Reggio E. con 4,26 milioni….Forlì con 0,68 milioni.
  4. Continuano, anche nell’anno passato, a suscitare forti interrogativi le tabelle che certificano la “maggiore competitività delle imprese extra-regionali” (!?) che si aggiudicano…il 41,8% degli importi dei valori in appalto.
    Con picchi del 62,7% nei lavori di viabilità, del 61,5% in edilizia speciale, ecc…
    Le imprese extra-regione offrono “ribassi” sui costi (vedi tab.47) che mediamente superano del 6,1% le “offerte delle imprese emiliane” !! Perchè? Quali sono i “vantaggi” sui costi al ribasso delle ditte fuori regione? Il costo del lavoro? Subappalti con operai a contratto inappropriato? Qualità del materiale?
    Sono fari urgenti e concreti che vanno accesi in ogni territorio.
  5. Dati, interrogativi e riflessioni che devono spingere a rafforzare nei bandi delle gare pubbliche, i requisiti di qualità/regolarità richiesti alle imprese concorrenti, valorizzando con anche punteggi “premiali” le ditte iscritte al Rating di legalità, o accolte negli Elenchi di Merito.
    Dare cioè concreta attuazione agli “incentivi di merito”, proposti con solide ragioni dal Testo Unico regionale e condiviso dai sindacati, imprese ed enti locali.
    Il Report regionale non riporta questo aspetto e ne suggeriamo l’aggiunta.

Un Rapporto 2017 sugli appalti in regione che, se ben letto e riflettuto, offre sostegni e solidi argomenti per qualificare i Tavoli di trattativa e di confronto territoriali sulla qualità, intensità e legalità del nostro sviluppo socio-economico.

Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinamento sicurezza e legalità Cgil Emilia Romagna

Modena, 13/12/2018

 

Servizio di Tv Qui Modena del 17/12/2018

 

Servizio del Tg Trc Modena, edizione delle ore 14 del 14/12/2018

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