12 Feb 2016 castelfrigo, filt, flai,
Modena, 12 febbraio 2016
Leggiamo con stupore e molta amarezza le dichiarazioni dell’Onorevole Richetti, riprese da Facebook, che bolla le mobilitazioni di questi giorni davanti alla Castelfrigo come “scioperi contro chi vuole lavorare”, come se le azioni sindacali in atto fossero atti di violenza gratuiti, contro imprese sane e contro lavoratori onesti.
Non vogliamo sopravvalutare le dichiarazioni di un politico notoriamente poco esperto sui temi del lavoro; vorremmo solo che magicamente il Deputato Richetti provasse a lavorare, anche una sola giornata, in una di quelle cooperative che difende a prescindere.
Che passasse oltre 10 ore continuate a macellare carne, pressato da un “caporale” che ti incita a lavorare di più, che decide se il tuo comportamento (come chiedere di andare in bagno) è stato sufficiente a consentirti di tornare a lavorare il giorno dopo.
Dopo vent’anni da politico forse per Richetti sarebbe duro contrattare giornalmente la propria retribuzione, sentendosi dire che se le cose non ti vanno bene ce ne sono altri cento disposti a lavorare per un euro all’ora in meno. Certe cose, immaginiamo, in Parlamento non accadono.
E’ difficile, ne siamo certi, comprendere l’esistenza di lavoratori diversi da tutti gli altri, che per qualcuno debbono avere meno diritti, perché solo così le imprese, viene detto, riescono a competere.
Se per magia un giorno Richetti dovesse indossare un grembiule di ferro, se per un giorno si trovasse in mezzo a carne e sangue, forse imparerebbe a conoscere il valore del lavoro, la sua fatica e anche la sua dignità.
E dopo quel giorno, se mai accadesse, rispetterebbe gli scioperi e ne comprenderebbe le ragioni. Ed il giorno successivo lavorerebbe duro in Parlamento, diventando il primo nel contrasto ad un sistema che danneggia tutti i lavoratori ma anche le aziende sane.
Ma tutto questo temiamo non avverrà; la giornata di lavoro dell’On. Richetti in un macello resterà soltanto un sogno, e si allargherà ancora di più la sua distanza dai problemi dei lavoratori e di un territorio che ha bisogno di maggiore legalità.
Giulia Grandi, segretario generale Filt/Cgil Modena
Marco Bottura, segretario generale Flai/Cgil Modena