03 Nov 2016 salute sicurezza,
Modena, 3 novembre 2016
L’attività ispettiva nei posti di lavoro svolta dalle strutture territoriali del Ministero Lavoro è aggiornata ai primi 9 mesi di quest’anno.
Anche per l’Emilia Romagna registriamo un preoccupante peggioramento delle precedenti tendenze negative, confermando la necessaria e crescente attenzione del sindacato, con le sue segnalazioni, vertenze ed allarme sociale.
Commenteremo i dati specifici del Report di fine anno, ma tuttora sorprende l’apparente indifferenza delle varie Associazioni d’impresa, rispetto ai riscontri crescenti sul numero dei “lavoratori in nero”, delle “sospensioni di attività aziendali” a seguito di gravi irregolarità, delle “esternalizzazioni irregolari” o subappalti fasulli, dei “rapporti di lavoro fittizi”, delle violazioni normative “ai danni delle lavoratrici madri”, ecc…
Ci soffermiamo su un unico dato di rilievo – il più grave, crescente e distorcente sulle forme di lavoro in atto – che la Direzione Generale per le attività ispettive, definisce come “…il sensibile aumento delle irregolarità di natura penale“.
Nella terna delle tre possibili “gradazioni” di responsabilità giuridica per imprese e datori di lavoro, si va dalla sanzione amministrativa, a quella con procedimento civile, fino alla causa giuridica penale, per reati colposi/dolosi compiuti ai danni della salute o dignità o sicurezza vitale per chi lavora.
Tipologie di reati in crescita, nonostante il Decreto di parziale depenalizzazione – con però sanzioni più pesanti – introdotte dal gennaio scorso.
Ma vediamo meglio il quadro emiliano romagnolo.
Nella nostra regione, dal gennaio 2015 al settembre di quest’anno, i controlli hanno portato alla apertura di ben 1.359 fascicoli per reati penali, consumati nei posti di lavoro!
I nostri lavoratori più colpiti lavorano nei settori maggiormente “colpevoli” del manifatturiero, commercio/terziario, costruzioni e trasporti.
Analoga mappatura, vale per le 161 violazioni penali in aziende della provincia di Modena, al terzo posto sul podio nero regionale, dopo Bologna con 287 e Parma con 236 violazioni di rilevanza penale.
Il sindacato vive spesso in diretta ciò che riassume la Direzione del Lavoro di Modena che riferisce in relazione al primo semestre 2016: 24 provvedimenti di sospensione attività d’impresa; 26 denunce a carico dei titolari; 1,3 milioni di evasione contributiva a danno dei lavoratori; 23 su 26 casi giudiziari chiusi sancendo le colpe di imprese.
In concreto e per meglio comprendere queste casistiche, citiamo i “titoli” coi quali direttamente ci scontriamo ed oggetto di dure vertenze individuali/collettive, o segnalazioni agli enti preposti nei casi più gravi e dannosi.
Principalmente nel settore edilizia/costruzioni, registriamo pesanti irregolarità e sfruttamento del lavoro clandestino di extracomunitari “invisibili” e perciò senza tutele.
Ma sopratutto, denunciamo le gravi e pericolose carenze nella sicurezza dei cantieri, cause ricorrenti di incidenti, lesioni e danni anche permanenti.
Così anche, e in termini crescenti, nel settore macellazione e lavorazione delle carni, con la diffusione dei subappalti al ribasso, false partite Iva e coop di sfruttamento, aumentano i casi di gravi infortuni, feriti da taglio, non sempre denunciati perché occultati con minaccia.
Al netto dei gravissimi fatti che coinvolgono imprese, prestanome e duro caporalato, emersi nel processo Aemilia, tocchiamo con mano ciò che tanti lavoratori subiscono sempre più e che – quando vengono scoperti o ci è possibile segnalare – materializzano quei reati penali più ricorrenti anche nei nostri territori .
Recenti casi esemplificativi modenesi.
– Sfruttamento del lavoro clandestino:
La Procura rinvia a processo artigiani, fiscalisti e consulenti per produzione di permessi falsi per oltre 50 lavoratori clandestini (novembre ’15); 20 denunce per falsa documentazione di assunzione immigrati (gennaio ’16); blitz Gdf a Carpi (luglio ’16) e chiusura di laboratorio tessile cinese, pieno di lavoratori clandestini.
– Somministrazione abusiva di mano d’opera:
Truffa realizzata da una Associazione del settore agricolo per falsi licenziamenti e riassunzioni (maggio ’16); blitz Polizia di Stato con blocco di una società fittizia con sede in città,in rete con altre imprese fasulle ed assunzioni truffa per 650.000 euro (giugno ’16); apertura di fascicoli giudiziari ed allarme pubblico della Procura per la crescita di gravi segnalazioni Inail a causa di infortuni e malattie professionali sospette nel settore delle carni (agosto ’16).
– Omessi versamenti contributivi superiori ai 10.000 euro:
Maxi inchiesta a carico di due false coop di Concordia, per truffa milionaria all’Inps, che porta ad un ragioniere di Caserta e 4 complici nella Bassa.
– Gravi omissione nei sistemi di prevenzione e sicurezza:
Blitz Gdf in ditta tessile di Bastiglia con 13 lavoratori in nero e totale assenza di misure per la sicurezza (gennaio ’16); denuncia di cantiere edile a Castelvetro per la mancanza di ogni tutela di prevenzione (novembre ’15) .
– Caporalato:
Inchiesta interprovinciale sul caporalato, oltre che false fatturazioni,che coinvolge due consulenti di Carpi (ottobre ’16).
– Violenze e minacce contro lavoratori:
Da controlli Aimag ed Arpa, segue l’arresto del gestore di una discarica abusiva, con l’aggravante di “lavoratori ridotti in schiavitù” (aprile ’16).
– Subappalti privi di requisiti di regolarità/legalità o atti fraudolenti con sospette gravi falsificazioni dei rapporti di lavoro :
La Procura indaga 4 dirigenti della GesCar/Gruppo Inalca per 900 licenziamenti e riassunzioni per l’ottenimento di “sgravi fiscali” impropri.
Essenzialmente, è quanto si vede dentro ai 161 casi penali scoperti in questa provincia e nelle 1.359 in regione.
Un quadro di risultati che arriva grazie alla attività ispettiva e che, pur coi negativi tagli ad organici e risorse, migliora in efficacia e coordinamento negli interventi di controllo ed anche nella disponibilità ad accogliere segnalazioni. Denunce e segnalazioni che devono crescere e coinvolgere, oltre i sindacati, l’intero tessuto delle rappresentanze imprenditoriali e professionali.
Franco Zavatti, coordinatore sicurezza e legalità Cgil Emilia-Romagna
TG TRC, 3 novembre 2016
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