13 Mag 2009
“Se i provvedimenti, come è prevedibile, saranno approvati, il nostro paese farà un balzo all’indietro nel tempo, e si collocherà fra quelli che comprimono alcuni dei diritti fondamentali dell’uomo, dei diritti costituzionalmente garantiti e dei diritti civili”. È quanto affermano in una nota la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, e il responsabile dell’ufficio Sicurezza e Legalità della Cgil Nazionale, Marcello Tocco, dopo la questione di fiducia posta dal Governo sul ddl sicurezza in discussione alla Camera. Misura che, spiegano, “impedisce così qualsiasi libero dibattito, offende ancora una volta il ruolo democratico delle Camere e rende più buio il futuro del diritto e dei diritti nel nostro paese”.
“L’introduzione del reato di immigrazione clandestina ha, infatti, questo effetto catastrofico sulla immagine dell’Italia nel resto del mondo. In nome di questo reato inaccettabile vengono, e verranno, compiuti veri e propri crimini: come i respingimenti in mare, che riportano uomini, donne, bambini ed anziani, ad una condizione di schiavitù, di violenza e di privazione, negando così il diritto d’asilo e la Convenzione di Ginevra”.
Per la Cgil, “solo una vera sollevazione civile e culturale ha impedito che si obbligassero per legge medici e docenti a denunciare il clandestino. Ma non è detto che ciò non avvenga lo stesso, perché un qualsiasi pubblico ufficiale, medico o insegnate, se verrà a conoscenza della condizione di clandestinità e del conseguente reato penale, rischierà l’omissione di un obbligo di legge per la mancata denuncia”. Inoltre, sostengono Lamonica e Tocco, “l’aggravante penale del reato di immigrazione clandestina, cambia la cultura giuridica del nostro paese, non sarà più vero che tutti sono uguali davanti alla legge. Così come l’introduzione delle ronde, pervicacemente voluta dal Ministro dell’Interno, mette in discussione un fondamentale principio costituzionale di ogni paese civile e democratico: la garanzia della sicurezza è compito e monopolio esclusivo dello Stato e dei suoi Corpi, che devono assicurare il diritto alla sicurezza dei cittadini e di tutti coloro che sono sul territorio dello Stato”.