09 Feb 2023 amianto, asbestosi, inail, mesotelioma, rischio amianto, salute sicurezza,
Risale al 1992, trent’anni fa, la legge 257 con cui l’Italia metteva definitivamente al bando l’amianto. Ma le conseguenze dannose che questo agente cancerogeno provoca sulla salute umana sono ancora evidenti, dovute alla lunghezza particolare del processo di sviluppo delle malattie asbesto correlate. Il periodo di latenza infatti supera generalmente i 25 anni e le patologie conseguenti possono manifestarsi anche a 40 anni dall’esposizione. Per assicurare una tutela maggiore ai malati affetti da queste patologie, la legge di stabilità 2008 ha istituito presso l’Inail il Fondo per vittime dell’ amianto. A beneficiarne sono i titolari di rendita diretta Inail, a cui è stata riconosciuta una patologia asbesto correlata, e i titolari di rendita a superstiti di lavoratori vittime dell’amianto. Nel 2015 i benefici del Fondo sono stati estesi anche ai malati affetti da mesotelioma per esposizione ambientale o familiare. Di recente, la legge di stabilità 2021 ha stabilizzato queste prestazioni. Vista quindi l’attualità della questione amianto, la Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail cura l’aggiornamento periodico dei dati riguardanti questo comparto. Nel report più recente, consultabile sul portale dell’Istituto, sono disponibili i dati sulle malattie asbesto correlate riconosciute dall’Inail nel quinquennio 2017-2021, le rendite erogate, il numero dei beneficiari e le prestazioni una tantum per mesoteliomi di natura non professionale, desunti dagli archivi Open data Inail e dai monitoraggi del Fondo per le vittime dell’amianto.
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