18 Apr 2019 accoglienza, bando, centri di accoglienza, cooperative, fp, gara, gara d'appalto, migranti, nidil, prefettura, richiedenti asilo,
Abbiamo appreso ieri la notizia che la gara d’appalto per la gestione dei Centri di Accoglienza Straordinaria per richiedenti asilo bandito dalla Prefettura di Modena è nulla.
Infatti anche nella nostra provincia, come accaduto già a Reggio Emilia e Ferrara nei giorni scorsi, la maggioranza delle cooperative sociali del territorio non hanno partecipato, e le uniche due offerte presentate si sono rivelate insufficienti.
La Cgil aveva denunciato nell’immediato dell’uscita del DL Sicurezza e delle relative Linee Guide Ministeriali che definiscono i capitolati per la gestione dell’accoglienza, la fattuale impossibilità di poter garantire la continuità dei servizi a fronte del taglio economico previsto e le conseguenti ricadute dei costi sulle realtà assistenziali del territorio anche a causa delle numerose criticità contenute nel bando stesso.
La base di gara infatti non copre neanche i costi contrattuali, e di sicurezza sul lavoro, delle decine di operatori che finora hanno svolto con grande serietà e competenze specifiche le attività di inserimento e integrazione per i migranti previste dal modello di accoglienza diffusa.
Nella nostra Provincia attualmente sono oltre 150 gli operatori dipendenti di diverse cooperative Caleidos, Ceis, L’Angolo, Il Mantello, Papa Giovanni XXIII, Leone Rosso e Porta Aperta, e di Agenzie di somministrazione.
Si tratta in prevalenza di giovani impiegati con diverse professionalità (educative, legali, di insegnamento, psicologiche, sanitarie…) che lavorano su questi servizi e che in questi anni hanno costruito un modello di accoglienza che non solo fornisce ai quasi 1.600 migranti, vitto e alloggio, ma soprattutto formazione, assistenza socio-sanitaria e psicologica, percorsi di inserimento lavorativo (molti di questi migranti sono impegnati in regolare attività lavorativa), scolastico e di volontariato.
Se la nuova gara che verrà bandita dalla Prefettura avrà le stesse caratteristiche di quella appena annullata è evidente il rischio di conseguenze disastrose sull’occupazione, sia degli operatori che dei migranti stessi, e sul modello di integrazione costruito in questi anni.
Il nuovo bando infatti mira a parcheggiare lo straniero in grandi centri e impedisce di fatto l’integrazione dei richiedenti asilo nei nostri territori, rendendo impossibile l’apprendimento della lingua italiana, un trattamento sanitario adeguato, l’ascolto psicologico in caso di sofferenza, la possibilità di lavorare.
Tra i migranti è presente inoltre un alto numero di soggetti portatori di vulnerabilità (neonati, minori e donne vittima di violenza, persone disabili o con disagio psichico o malattie croniche, vittime di tortura e violenza intenzionale, vittime di tratta, di discriminazione politica e di genere) per i quali non verrebbe garantita e finanziata alcuna forma di assistenza socio-sanitaria, se non a carico del sistema sanitario nazionale e degli enti locali, già fortemente in difficoltà e disattendendo in tal senso le Linee Guida sulla tutela di questi soggetti.
Esprimiamo forte preoccupazione inoltre per il grosso rischio che il taglio economico, con un passaggio dai 35 euro attuali ai 21 euro pro-capite al giorno, possa attirare aziende poche serie e non in grado di garantire retribuzioni e qualità dei servizi, come già successo in passato a Modena con la gestione dell’ex CIE, con conseguenze sia sugli operatori che sui migranti.
Auspichiamo pertanto che il nuovo bando possa tenere in considerazione l’esperienza già maturata sul territorio di accoglienza diffusa, e che abbia l’obiettivo di garantire il mantenimento dei posti di lavoro in essere, e prosegua in un percorso di integrazione e buona accoglienza che ha finora caratterizzato la nostra Provincia.
Cgil Modena
Fp/Cgil Modena
Nidil/Cgil Modena
Modena, 17/4/2019
Servizio di Trc Modena, edizione del 17/4/2019 delle ore 19.30