04 Dic 2009
Nel corso di un evento organizzato ieri a Roma dall’Istituto Affari Internazionali in collaborazione con le fondazioni Fare Futuro e Italianieuropei è stato presentato il rapporto “Transatlantic Trends: Immigration 2009” realizzato dal German Marshall Fund e della Compagnia di San Paolo. Sempre ieri il rapporto è stato pubblicato in tutto il mondo. “Transatlanti Trends: Immigration 2009” illustra, sulla base di un sondaggio condotto negli Usa e in Europa, le percezioni e gli atteggiamenti delle opinioni pubbliche statunitense e cadanese e di alcuni paesi europei, fra cui l’Italia – Italia,Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e Olanda – su immigrazione e integrazione.
Risultati un po’ a sorpresa dalla seconda edizione del Transatlantic Trends sull’immigrazione. La crisi acuisce la preoccupazione per gli effetti dell’immigrazione in tutti i paesi studiati dal rapporto, ma gli immigrati non sono diventati un capro espiatorio. Anzi, la maggioranza degli intervistati continua ad essere favorevole a politiche attive per l’immigrazione, anche se distingue nettamente tra quella regolare e irregolare.
Il paese in cui la percezione del fenomeno migratorio è la più falsata è l’Italia. Gli italiano credono che il numero degli immigrati sia quasi quattro volte superiore a quello reale: il 23% secondo gli intervistati , il 6,5% secondo l’Istat. Fatta eccezione per la Gran Bretagna, che ci supera di poco, l’Italia è inoltre il paese dove è più alta la preoccupazione per gli effetti dell’immigrazione, risultato determinato da un dibattito che non aiuta a comprendere il fenomeno. Scarsa è poi la fiducia nei confronti delle politiche adottate fino ad oggi in materia.
A distinguere più nettamente tra immigrazione regolare e irregolare sono gli italiani e gli americani. La preoccupazione per quella illegale è piuttosto accentuata, soprattutto per i possibili legami con la criminalità. Contro una media europea del 61%, sono il 77% gli italiani che temono che gli irregolari aumentino la delinquenza.
Il 53% degli italiani bocciano a maggioranza le politiche governative sull’immigrazione legale, e addirittura sono quelli meno favorevoli alle politiche “dure”. Per di più, l’87% pensa che gli immigrati abbiano diritto ali stessi diritti sociali degli autoctoni e il 53% , la percentuale più alta in Europa, riconoscerebbe loro il diritto di voto alle elezioni locali.
Rispetto al rapporto precedente è in aumento del 9% e arriva così al 36% il numero degli italiani che guardano con favore a una regolarizzazione degli immigrati senza permesso di soggiorno: la percentuale più bassa d’Europa.
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