30 Ott 2008
Modena, 30 ottobre 2008
In questi giorni sono sempre di più le aziende che intendono ricorrere alla cassa integrazione causa la difficile situazione economica che attraversa il nostro paese.
Spesso le stesse aziende che apriranno le procedure per la cassa integrazione hanno in passato abusato del lavoro interinale e ancora oggi hanno in forza lavoratori “in somministrazione” forniti dalle svariate agenzie di lavoro della nostra provincia.
Ma attenzione: uno dei casi dove la legge vieta espressamente alle imprese l’utilizzo della manodopera interinale, è proprio quando queste siano interessate da sospensione dell’attività lavorativa, o da parziale riduzione di orario con ricorso alla Cassa Integrazione.
A questo punto cosa accade se un’impresa utilizzatrice vuole ricorrere alla cassa integrazione? Come previsto dal nuovo CCNL dei lavoratori in somministrazione le soluzioni corrette possono essere tre: l’agenzia può utilizzare i lavoratori in somministrazione in mansioni analoghe (anche presso altre aziende), farli partecipare a corsi di formazione retribuiti, oppure garantire la retribuzione fino alla fine del contratto stipulato e la corresponsione di tutti gli istituti (TFR, tredicesima, ecc).
Ogni altra scorciatoia per risolvere situazioni del genere è illegittima.
In pratica il diritto alla retribuzione viene sempre tutelato.
I lavoratori in somministrazione sono i primi a soffrire gli effetti della crisi, con il mancato rinnovo dei contratti, con veri e propri “licenziamenti fantasma”, con i cali di lavoro delle imprese utilizzatrici.
NIdiL è disponibile a lavorare per accordi che tutelino i lavoratori precari prevedendo percorsi formativi e bacini dove attingere manodopera per poter ricollocare i lavoratori in somministrazione espulsi dai luoghi di lavoro a causa della crisi.
NIdiL vigilerà sulla corretta gestione di situazioni di cassa integrazione con la presenza di lavoratori interinali.