LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELLA “RESIDENZE PRIMAROSA” DI CARPI SONO STANCHI DI LAVORARE GRATIS! LA FP/CGIL APRE LO STATO DI AGITAZIONE!

10 Ott 2017 fp, residenze primarosa, stato agitazione,

Dopo anni di vessazioni e vertenze individuali – portate avanti anche per vie legali – le lavoratrici e i lavoratori della Residenze Primarosa di Carpi hanno conferito il mandato alla Funzione Pubblica Cgil di preannunciare lo stato di agitazione per vedersi riconosciuto il diritto alla retribuzione e al rispetto del CCNL.
Sono oltre 30, tra operatori socio sanitari, fisioterapisti, infermieri, addetti alla cucina, i dipendenti della casa residenza per anziani di Carpi che da anni vengono retribuiti a singhiozzo e senza il riconoscimento pieno degli istituti contrattuali. Alcuni operatori devono ancora ricevere parte della retribuzione relativa alle annualità dal 2014 in poi.
In questo lasso di tempo la FP/Cgil ha aperto diverse vertenze individuali su svariati illeciti normativi e contrattuali, quali il mancato pagamento di retribuzioni, dello straordinario, del trattamento di fine rapporto, del riconoscimento delle ore accumulate nella banca delle ore, e in alcuni casi addirittura per violazione del Testo Unico sulla tutela della maternità.
L’Azienda ha sempre mostrato arroganza nei confronti delle richieste dei lavoratori, anche quando esse sono state manifestate tramite il sindacato – dicono Giada Catanoso e Mauro Zanazzi della FP/Cgil – La cosa fa ancora più scalpore, visto che tali richieste hanno sempre riguardato la legittima retribuzione di chi svolge il proprio lavoro”.
Questa brutta vicenda accade nel cuore della città di Carpi. Infatti la struttura si trova in pieno centro storico. “Questa situazione – dicono ancora dal sindacato – deve essere considerata una stortura nell’ambito del sistema complessivo dei servizi alla persona. Il personale della struttura garantisce quotidianamente che gli ospiti, circa 50, ricevano le cure sanitarie e assistenziali, ospiti che ogni mese versano alla struttura una retta che copre il costo dei servizi. Consideriamo questa vicenda di cattiva imprenditorialità all’interno dell’arretramento complessivo del sistema dei servizi alla persona. Tuttavia non riteniamo che sia consentito accettare che le persone lavorino senza retribuzione”.
A questo punto il sindacato si aspetta di raggiungere un accordo in Prefettura nei prossimi giorni per ripristinare la legalità e i diritti all’interno dell’azienda. Viceversa lavoratori e sindacati saranno uniti nel continuare la battaglia fino in fondo per le retribuzioni e per il rispetto di norme e contratto.

Carpi, 10 ottobre 2017

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