L’IMPRENDITORE SCIAVA DI NUOVO IN CARCERE: LA CGIL PER PRIMA NE DENUNCIO’ LA SPREGIUDICATEZZA E LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO

30 Apr 2024 cgil mirandola, cgil modena, falso in bilancio, frodi fiscali, massimiliano sciava, riciclaggio, sfruttamento, somministrazione irregolare, xanta,

E’ tornato in carcere l’imprenditore mirandolese Massimiliano Sciava. Nonostante fosse ai domiciliari, continuava infatti la sua attività illecita. Condannato a vario titolo per frodi fiscali, autoriciclaggio e falso in bilancio, continuava infatti ad operare da casa generando milioni di crediti di imposta inesistenti.

La Cgil fu la prima a denunciare nel 2004 la spregiudicatezza di questo imprenditore operante nella somministrazione di manodopera, che attraverso la società Xanta (ex Italservice) operava senza l’autorizzazione ministeriale all’esercizio della funzione di ricerca e selezione del personale e somministrava irregolarmente lavoratori alle aziende. La somministrazione irregolare di manodopera comprimeva diritti e tutele dei lavoratori, consentendo un notevole risparmio contributivo, retributivo e anche fiscale.

La figura di Sciava è certamente emblematica di un modello “piratesco” di fare impresa, pronto ad avvantaggiarsi di un sistema di norme improntato a flessibilizzazione e precarizzazione del mercato del lavoro, e per questa via attuare frodi e attività illecite a danno dell’erario e dei lavoratori stessi che sono stati i primi a pagare. La Cgil offrì comunque assistenza legale e contrattuale alle migliaia di lavoratori (quasi 4.200) di Xanta (dichiarata fallita nel dicembre 2008) per far valere i propri diritti, dando loro l’opportunità di recuperare (secondo la legge fallimentare) tutti i crediti retributivi e di regolarizzare il rapporto di lavoro presso le aziende utilizzatrici.

Nel ringraziare l’attività della Procura e della Guardia di Finanza per l’attività investigativa e repressiva dell’ennesimo comportamento illecito dell’imprenditore mirandolese come riportato nella cronaca degli ultimi 20 anni – somministrazione illecita di manodopera (2004); irregolarità finanziarie legate all’immigrazione clandestina (2011); esercizio abusivo dell’attività bancaria/assicurativa e bancarotta (2011), falso in bilancio e frodi fiscali (2023) – la Cgil ribadisce il proprio impegno per modificare una legislazione che tolga l’umiliazione del lavoro povero e precario così diffuso nel sistema degli appalti, nella somministrazione di lavoro e in tutte le forme precarie, una legislazione insomma che non favorisca le illegalità.

Proprio a tutela del lavoro e a favore di una legislazione che garantisca un lavoro tutelato, dignitoso, stabile e sicuro, la Cgil ha lanciato la campagna di raccolta firme “Per il lavoro ci metto la firma” a sostegno di 4 referendum per abolire i licenziamenti illegittimi (Jobs Act), limitare i contratti a termine e garantire la sicurezza negli appalti.


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Cgil Mirandola

Modena, 30/4/2024

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