04 Feb 2019 aziende, emilia romagna, evasione contributiva, inail, infortunio lavoro, irregolarità, ispezione imprese, malattia professionale, ministero del lavoro, relazione annuale inail, salute sicurezza,
E’ uscito a dicembre 2018 il vasto Report nazionale dell’Inail-Istituto Nazionale per l’assicurazione e contro gli infortuni sul lavoro.
Ci limitiamo alle pesanti e preoccupanti considerazioni con lo sfoglio delle ben 119 pagine relative ai soli dati dell’Emilia Romagna.
Un panorama molto grigio descritto dalle tabelle Inail che purtroppo si intrecciano strettamente con i dati dell’altro precedente Report del Ministero Lavoro sui risultati dell’attività ispettiva e controllo delle imprese, sulle irregolarità ed illegalità a danno dei lavoratori.
Una convergenza “ufficiale” di dati e situazioni in crescente irregolarità che conferma la dura ed insistente battaglia del sindacato contro le diffuse modalità del lavoro super-sfruttato e pericoloso per la stessa salute delle lavoratrici e lavoratori.
In Emilia Romagna l’Inail registra numeri che vanno letti vedendo cittadini e diritti umiliati.
- Il numero degli infortuni denunciati in regione è in crescita: ben 85.378 con +1,4%. Di questi, 19.017 riguardano lavoratori stranieri e 30.611 sono lavoratrici.
- I casi gravissimi con esito mortale sono stati 124, pari al 10,9% dei decessi nazionali.
- Infortuni sul lavoro che hanno causato 1.471.115 giornate di inabilità per le vittime, col 12,13% del dato nazionale.
- Con 6.416 casi emiliano-romagnoli di malattie professionali, dei quali 87 poi deceduti !
- Ispezioni Inail dentro le aziende che hanno registrato l’incredibile 86,4% di irregolarità. Con circa 12 milioni di contributi evasi, con un aumento del 29,3% sull’anno precedente! Con però 2.898 ditte “virtuose” che hanno beneficiato di sconto sui contributi da versare, grazie a “riconosciuti meriti di prevenzione” contro gli infortuni.
- Siamo una regione dove il 45,2% degli infortuni colpisce lavoratori con età inferiore ai quarant’anni, di cui ben 5.880 con “età fino ai 14 anni” (!?).
- Il podio delle nostre province con più denunce di infortuni è: BO con 18.590; MO con 15.685 ; RE con 11,065 ; …
- I settori produttivi maggiormente colpiti e che portano maggiori infortuni sono, nell’ordine: trasporto, costruzioni, riparazioni meccaniche, alimentare.
Confrontando, come detto in premessa, questi pesanti dati Inail, con le tabelle dell’ultimo Report annuale del Ministero del Lavoro sugli esiti ispettivi nelle imprese, a contrasto del lavoro nero, si verifica la speculare conferma degli stessi comparti produttivi, anche in Emilia Romagna.
Sono gli stessi settori che vedono maggiori e crescenti infortuni e, guarda caso, la maggiore presenza di lavoratori irregolari ed in nero, con la nostra regione sul podio al 3° posto, dopo Lombardia e Calabria.
Con i picchi provinciali incredibili del lavoro fuori norme e leggi, di Bologna col 72,6% nella ristorazione, Modena col 72% nell’autotrasporto, Reggio E. col 74,6% settore servizi, Parma col 75% in attività immobiliare, Rimini col 70,1% nel commercio…
Una volta “scoperti” sul nero, però, siamo la 2° regione dopo la Calabria, con le imprese – ben consigliate da consulenti esperti – subito disponibili a risolvere le denunce accettando la “conciliazione giudiziaria monocratica” !
Un panorama pesante, con numeri che rappresentano cittadini lavoratori, prima umiliati col lavoro nero e poi esposti a crescenti rischi di infortunio mentre lavorano.
In ognuno dei nostri territori è pressante l’esigenza di azioni concrete ed efficaci di prevenzione. Non solo rafforzando ed estendendo i controlli e le ispezioni ma, sopratutto, mobilitando una più forte reazione sociale che spinga il mondo delle imprese ad entrare meglio e di più nel mondo delle buone regole.
Questo,resta il primario impegno della Cgil.
Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinamento regionale Legalità e Sicurezza Cgil Emilia Romagna
Modena, 30/1/2019
- Copertina Report Inail, 21.12.2018 (pdf)
TuttoLavoro, rubrica di Radioarticolo1.it del 31/1/2019
Servizio del tg Tv Qui Modena edizione del 1/2/2019
- Visita anche la pagina del Dipartimento Salute e Sicurezza della Cgil di Modena