04 Feb 2019 anagrafe, decreto sicurezza, immigrati, richiedenti asilo, sindaci,
Sono state presentate stamattina in conferenza stampa (in foto) dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale modenese, Arci, Anpi, Cgil e Tam Tam di Pace, le modalità legali che permettono ai sindaci di mantenere l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo.
Si tratta in sostanza dell’interpretazione giuridica dell’attuale ordinamento rivolta ai Sindaci dei Comuni della provincia di Modena, per poter effettuare l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo senza disapplicazione della Legge 132/2018 (Decreto Sicurezza).
Cgil, Anpi, Arci, Coodinamento per la Democrazia Costituzionale e Tam Tam di Pace nel denunciare ancora una volta la gravità delle politiche sull’immigrazione attuate dal Governo Conte e le terribili conseguenze dell’applicazione del cosiddetto “Decreto Sicurezza” ora definitivamente convertito in legge (L. 132/2018), che si stanno traducendo in morti in mare, divieto di sbarco a persone tratte in salvo dalle navi delle ONG, trasferimenti coatti e senza ragione di donne, uomini e bambini i cui percorsi di integrazione sono spezzati, hanno deciso di realizzare un’iniziativa concreta per contrastare questa deriva umana e democratica. Grazie ai giuristi del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Modena è stata individuata – sulla base della giurisprudenza costituzionale e del D.Lgs 286/1998 – un’interpretazione giuridica delle norme dell’ordinamento che consentirebbe, se applicata da parte dei Sindaci, di procedere all’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, nonostante il permesso di soggiorno rilasciato a tali richiedenti non sia più ritenuto, in base alla Legge 132/2018, un titolo valido per l’iscrizione ai registri anagrafici.
Si ricorda che la mancata iscrizione all’anagrafe impedirebbe l’accesso dei richiedenti asilo a moltissimi servizi (sanitari, sociali e scolastici) e in generale ai percorsi di integrazione oltre a non consentire ai Comuni di sapere chi è presente sul proprio territorio. Infatti molti Sindaci, anche di diverso orientamento politico, come ad esempio il Sindaco di Cremona, hanno rilevato che l’effetto del Decreto Sicurezza «È quello di fare scomparire dal sistema di controllo, gestione e integrazione gli stranieri richiedenti asilo e possessori di protezione umanitaria, con un forte rischio di marginalità e di incremento di illegalità e insicurezza per tutti».
Cgil, Anpi, Arci, Coodinamento per la Democrazia Costituzionale e Tam Tam di Pace invitano pertanto i Sindaci della provincia di Modena ad accogliere tale interpretazione e a disporre, in presenza delle condizioni evidenziate nel documento che sarà loro inviato, l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, garantendo così i loro diritti fondamentali e senza alcuna disapplicazione della L. 132/2018. Perché come diceva Don Milani “l’obbedienza non è più una virtù” e quando le leggi sono ingiuste, la disobbedienza, attuata con tutti i mezzi democratici, diventa un dovere morale.
Manuela Gozzi – Segretaria Generale CdLT Modena
Lucio Ferrari – Presidente ANPI provinciale di Modena
Anna Lisa Lamazzi – Presidente Arci provinciale di Modena
Mauro Sentimenti – Coordinamento per la Democrazia Costituzionale modenese
Rossella Caci – Tam Tam di Pace
- Invito ai Sindaci della provincia di Modena a disporre l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo ex L.132/2018 (pdf)
Servizio del Tg Trc Modena, edizione del 4/2/2019 delle ore 14
In FOTO i rappresentanti delle organizzazioni promotrici dell’appello ai Sindaci modenesi, stamattina in conferenza stampa