07 Mar 2022 appaltante, appaltatore, appalti, cantiere stradale, cantieri edili, fillea, infortunio lavoro, infortunio mortale, rischio interferenziale, salute sicurezza, subappalti,
La sentenza in commento riguarda l’infortunio di un lavoratore dipendente di una ditta subappaltatrice che, mentre in un cantiere operava all’interno di uno scavo era stato travolto da una massa di terra rimossa dallo scavo medesimo e riposta sul ciglio della trincea e deceduto per asfissia da compressione. Dell’accaduto erano stati ritenuti responsabili e condannati per omicidio colposo sia il datore di lavoro dell’impresa appaltatrice che quello della ditta subappaltatrice. Al subappaltatore era stato contestato di non avere impedito al suo dipendente di accedere allo scavo pur avendo constatata l’assenza delle cautele previste per la realizzazione di scavi di altezza superiore a un metro e mezzo dagli articoli 119 e 120 del D. Lgs. n. 81/2008. All’appaltante era stato contestato di avere violato la previsione dell’art. 97, comma 3 dello stesso D. Lgs. 81/2008, in relazione all’omessa vigilanza sulla sicurezza dei lavori e sull’applicazione del piano di sicurezza e di coordinamento.
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