11 Ott 2021 infortunio lavoro, infortunio mortale, salute sicurezza,
Condannata nei due primi gradi di giudizio la titolare di un’impresa edile per l’infortunio mortale accaduto nel cantiere, dalla stessa gestita, a un lavoratore autonomo caduto dall’alto al quale erano stati affidati dei lavori da effettuare su di una tettoia, accusata di avere omesso di adottare i necessari apprestamenti atti a garantire l’incolumità delle persone addette e di non avere disposto tavole sopra le orditure, sottopalchi e idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta, la stessa ha fatto ricorso per cassazione sostenendo che il lavoratore deceduto, al momento del fatto, svolgeva attività lavorativa autonoma unitamente al figlio e non alle sue dipendenze, che non era stata avvisata dell’intervento del lavoratore infortunato e che al momento dell’accaduto non era presente sul posto.
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