TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, IL PARADOSSO DI UN SETTORE DOVE AUMENTA LA RICHIESTA, MA DIMINUISCONO RISORSE E FORZA LAVORO

10 Nov 2022 crisi settore, filt, tpl, tpl-mobilità,

A quasi tre anni di distanza dalla prima ondata di pandemia da Covid-19 il trasporto pubblico locale (Tpl) vive oggi una fase di profonde contraddizioni, unitamente ad una crisi di settore dovuta, da un lato alla cronica carenza di fondi strutturali (che non sono mai stati adeguati alle reali esigenze), dall’altro alla profonda necessità di rimodernamento del parco mezzi in una logica di mobilità sostenibile e non più rinviabile, visto che le nostre città sono sempre più inquinate e soffocate dal traffico. Infine (ma non ultimo per importanza), per il terrificante aumento dei costi di esercizio a partire dagli aumenti dei carburanti fuori controllo, nonostante i parziali interventi contenitivi sin qui messi in atto dal Governo Draghi.

Il quadro è dunque paradossale: a fronte di una sempre maggiore e crescente domanda di trasporto pubblico locale nelle nostre città, unita anche al ripristino del pieno regime di sevizio dopo la crisi pandemica legata al Covid, le aziende del Tpl si trovano a fronteggiare una palese incapacità di tenuta economico-finanziaria.
I costi di di esercizio sono aumentati in modo esponenziale, poiché dipendono in tantissima parte dai carburanti fossili incrementati anche del 100% a seguito della crisi bellica in Ucraina, mentre si è ancora ben lontani da un pieno recupero dell’utenza trasportata (con conseguenti minori introiti dalla vendita dei titoli di viaggio).
Se non si interviene prontamente, il sindacato Filt Cgil ritiene che le aziende del trasporto pubblico locale si potranno ben presto trovare a dover fronteggiare potenziali rischi di default finanziario con pesanti ripercussioni sull’occupazione del settore che conta circa 115 mila addetti su base nazionale, di cui 1.100 nel bacino di Seta (Modena, Reggio Emilia, Piacenza), circa 750 addetti a Modena di cui 550 in Seta e i restanti nelle aziende sub concessionarie.
Per non dire delle altrettante potenzialmente gravi ripercussioni sulla tenuta del servizio, e non da ultimo sulla qualità dell’aria e della salute stessa dei cittadini, soprattutto in zone come la pianura padana, notoriamente più soggetta a fenomeni di concentramento dell’inquinamento da polveri sottili.
A tutto ciò è strettamente connessa l’altra grossa contraddizione del settore. Una problematica emersa prepotentemente con la pandemia è rappresentata infatti dalla estrema difficoltà di reperire in particolare autisti di autobus con conseguenze sulla regolarità e qualità del servizio e con altre conseguenze come il ricorso massivo allo straordinario.
Nei 3 bacini di competenza di Seta – Modena, Reggio Emilia e Piacenza – si assiste sempre più frequentemente al fenomeno di dimissioni di lavoratori, spesso originari di altre regioni d’Italia, che dopo essere stati assunti in Seta a distanza di poche settimane si dimettono, accrescendo il problema di nuove assunzioni di autisti. Fenomeno delle dimissioni che in parte è legato alla percezione di insicurezza sul posto di lavoro per effetto delle aggressioni registrate nei mesi scorsi anche da parte degli utenti più giovani.
Dunque, un’evidente crisi di attrattività sul piano lavorativo che rischia di determinare ripercussioni sulla qualità del servizio.

La Filt Cgil sta monitorando da tempo questo fenomeno che si è ancor più accentuato negli ultimi anni, con numeri mai visti di dimissioni volontarie da parte degli operatori del settore che vanno a cercare miglior fortuna o condizioni di lavoro ed economiche migliori in altri settori, quando addirittura non sono costretti a tornare nel loro territorio di origine per l’impossibilità di conciliare un lavoro connotato da grosse criticità ed estrema flessibilità strutturale unitamente a una non adeguata retribuzione, per quello che dovrebbe essere un pubblico servizio essenziale e di primaria importanza.

Di fronte a questo momento di profonda criticità è necessario procedere al più presto con interventi strutturali, da parte delle istituzioni a partire dal Governo centrale (anche se la modifica del titolo dato al Ministero competente e la scomparsa della dicitura “mobilità sostenibile” già da il segno di un indirizzo che potrebbe andare in direzioni non pienamente auspicabili rispetto a quanto sopra dettagliato), ma anche da parte della Regione Emilia Romagna (competente sul tema) per prevedere le necessarie risorse aggiuntive per sostenere e rilanciare un settore a rischio di implosione, finanziaria e occupazionale.

Il Governo nazionale appena insediatosi è chiamato sin da subito a reperire 1 miliardo e 400 milioni di euro per finanziare il “Decreto ristori” per la mancata vendita dei titoli di viaggio, necessari per consentire alle imprese l’erogazione della prevista tranche di una tantum da 250 euro per i lavoratori nel mese di novembre.
La Filt Cgil auspica che il Governo, insieme alla Conferenza nazionale delle regioni Italiane, alla stessa Anci che rappresenta i comuni italiani, alle rappresentanze datoriali delle aziende del Tpl, unitamente alle Agenzie della mobilità locali, ricerchino al più presto le migliori sinergie per interventi urgenti che non sono più rinviabili, a partire dall’indicizzare il Fondo Nazionale dei Trasporti all’inflazione e all’aumento dei costi del carburante. Senza perdersi in inutili ed estenuanti discussioni e rimpalli sulle competenze e le responsabilità dell’uno o dell’altro attore istituzionale.

Non c’è più tempo. Il settore del trasporto pubblico locale ha necessità di interventi urgenti e strutturali. Ha necessità di riacquisire piena dignità e di ridiventare una risorsa strategica per la qualità della vita stessa dei nostri territori e delle nostre città, sia per il servizio che rappresenta alla cittadinanza sia in una logica di mobilità sostenibile e di minore inquinamento. Infine, ritornare ad essere una prospettiva di lavoro attrattiva e di qualità per i nostri giovani, correttamente e adeguatamente remunerata per tutti quegli imprescindibili lavoratori che quel servizio svolgono (o che quella carriera vorranno intraprendere) con passione e dedizione ogni giorno.

Alfonso De Gregorio, Filt Cgil Modena

 

Modena, 10/11/2022

 

Alfonso De Gregorio, 9.11.22

 

 

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