27 Giu 2019 accordo, assunzioni, avanzamento economico, contratto, fp, giustizia, ministero della giustizia, organici, sciopero,
Domani venerdì 28 giugno i circa 190 dipendenti del Ministero della Giustizia, impiegati a Modena, sono interessati dalla giornata di sciopero nazionale indetta dai sindacati di categoria del Pubblico Impiego di Cgil Cisl Uil. Alle ore 11 una delegazione di sindacalisti e lavoratori incontrerà il Prefetto di Modena per esprimere le ragioni della protesta.
Scioperano i lavoratori impiegati presso il Tribunale, la Procura e gli Uffici giudiziari. Incrociano le braccia per rivendicare l’applicazione, da parte del Ministero, dell’accordo del 26 aprile 2017. L’accordo sottoscritto allora intendeva dare una risposta ai lavoratori sia in termini economici che formativi, e sia in merito agli aspetti professionali.
“L’Accordo prevede, – dicono Fabio De Santis segretario provinciale della Fp Cgil e Patrizia De Cosimo della segreteria provinciale della Cisl Fp – la rimodulazione di profili esistenti insieme all’introduzione di nuovi, questo per rendere maggiormente flessibile e aderente alla realtà attuale il profilo e le mansioni dei lavoratori. Va ricordato che queste amministrazioni sono state e sono tutt’ora interessate da un blocco delle assunzioni che ha reso complesso lo svolgimento delle attività giudiziarie-amministrative. L’Accordo, inoltre, ha previsto l’avanzamento economico per 10.000 persone in Italia nel biennio 2017-2018. Al momento nessuna di queste ha visto un euro”.
Il 30 maggio scorso le parti si sono incontrate presso il Ministero del Lavoro per il tentativo di conciliazione, non andato, però, a buon fine.
“Il Direttore Generale, – riprendono i sindacalisti della Fp Cgil e Cisl Fp – ha promesso nuove assunzioni, ma non ha detto nulla riguardo all’applicazione dell’Accordo del 26 aprile 2017. Un accordo che, oltre ad intervenire sui processi di cambio profilo, di scorrimento delle graduatorie, della formazione, definisce anche il riconoscimento delle progressioni economiche orizzontali per i 10.000 lavoratori a partire dal 2017″.
I sindacati del Pubblico Impiego rivendicano anche il potenziamento degli organici, il rifinanziamento del fondo di produttività, lo sblocco della mobilità ordinaria, un piano straordinario delle assunzioni, la riforma informatica giudiziaria e il rinnovo del CCNL.
“Tutti temi, questi, – aggiugono De Santis e De Cosimo – che hanno uno stretto collegamento con il funzionamento della giustizia nel nostro Paese. La carenza di cancellieri e assistenti, per esempio, rallenta lo smaltimento dei procedimenti, ingolfando l’attività degli enti del Ministero. Così come innovazione, impiego delle risorse e contrattazione non possono essere disgiunte tra di loro. Infatti noi non vediamo interventi atti a migliorare la Pubblica Amministrazione da anni, per quanto anche questo Governo sbandieri magiche e aleatorie soluzioni in arrivo”.
Per questo domani una delegazione di sindacalisti e lavoratori incontrerà il Prefetto di Modena per esprimere la preoccupazione per questo stallo in cui versano i lavoratori della Giustizia e per denunciare la grave scelta di disattendere un accordo sottoscritto.
Modena, 27/6/2019